3,7 cm Pak35

Tamiya, scala 1/35


 

Note

Il fatto che la Seconda Guerra mondiale iniziò con carri armati che erano poco più di trattori con qualche lamiera attorno condizionò anche le armi anticarro.
I Tedeschi entrarono in guerra avendo come arma controcarro a livello di compagnia questo cannoncino che si trainava a mano, con una scudatura che riparava a malapena servente e puntatore se stavano chini ed inginocchiati e un calibro di 37 mm.
Fino all'arrivo dei mezzi individuali anticarro con proiettile autopropulso (a razzo) come il Panzerfaust ed il Panzerschreck, che sono rimasti uguali a se stessi fino ad oggi, questa era l'unica arma che il fante poteva opporre al nemico che avanzava su mezzi corazzati.
Era un mezzo che pesava 440 chili e lanciando il proiettile a 760 metri/sec perforava a 1000 metri una corazza verticale di 61 mm di spessore.
Già nel 1941 si rivelò inadeguato contro i nuovi carri russi come il T34 e nel 1942 era praticamente inutile se non contro autoblindo o mezzi obsoleti.
Si tentò di prolungarne la vita operativa adattando sulla canna un proiettile a carica cava sparato con una cartuccia a salve... ma era proprio un rimedio dell'ultima ora e i fanti preferivano a questo punto tirare la granata direttamente a mano!



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